Bisogna dire che anche se ci occupiamo solo di geotermia ad uso abitativo e quindi per scaldare o raffreddare la casa, é sempre interessante alzare lo sguardo e guardare quanto si sta facendo con quella pensata per la produzione di elettricità. Soprattutto se basta dare un’occhiata ai vicini di casa in Svizzera.
Geotermia a grande profondità
Se infatti con la geotermia noi usiamo il sottosuolo raggiungendo basse profondità (meno di 150m), la geotermia profonda cerca di raggiungere strati profondi con o senza percolazione d’acqua a profondità di ben oltre i 1000 metri. L’obiettivo é raggiungere temperature di oltre 100 gradi e usare l’acqua sotto forma di vapore. Piu’ facile a dirsi che a farsi. E’ una grande e rischiosa opera ingegneristica in tutto e per tutto.
Il nostro amico geologo svizzero, ci informa che nella vicina Confederazione si sta pensando ad un rilancio di questa tecnologia. Si chiama Enhanced Geotermal System, o anche Petrogeotermia, se posso tradurrlo così, o anche Geotermia Termale Profonda. In effetti, tutti ormai sanno che sotto di noi c’é molto calore da sfruttare. Se possibile senza causare danni. I quali non sono causati da strani fluidi esoterici sotterranei, ma molto piu’ prosaicamente dall’attività di trivellazione che puo’ provocare dei crolli di strati geologici profondi e quindi dei tremori in superficie. Proprio così, dei veri e propri terremoti. E’ quello che é appunto successo a Basilea (2006) e San Gallo (2013) con terremoti sentiti dalla popolazione (che si é spaventata) e pari a ca. 3.5 gradi sulla scala Richter.Earano causati dallo scavo non ancora terminato (a 5000m di profondità).